WINE TO ONE

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Storia breve dei vini Coca Cola

Negli anni '70, Coca Cola sorprese molti entrando nell'industria del vino. Nel 1977, la multinazionale americana fece il suo ingresso nel mondo del vino con l'acquisto di Taylor Wines di New York, creando una sussidiaria conosciuta come Wine Spectrum, che includeva Taylor, Sterling Vineyards e Monterey Vineyard. Questo rappresentò un cambio di rotta nuovo ed audace per l'azienda, e fu un successo immediato, finché non lo fu più.

L'industria del vino sembrava la scelta naturale per Coca Cola, offrendo un'opportunità di crescita e diversificazione. Le vendite di vino erano in aumento e gli esperti prevedevano una crescita continua negli anni a venire. Ma mentre alcuni vedevano il passo di Coca Cola come un segno di coraggio e voglia di scoprire nuove opportunità, altri temevano che l'azienda si stesse allontanando troppo dal proprio business principale.

La scommessa di Coca Cola sul vino faceva parte di una tendenza più ampia negli anni '70, con grandi aziende che compravano produttori e distributori di vino più piccoli. Anche Heublein e International Telephone and Telegraph entrarono nel business del vino in quel periodo. Alcuni esperti erano scettici sulla capacità di Coca Cola di avere successo nel settore del vino a causa della mancanza di esperienza e della sua specializzazione, fino ad allora, sui prodotti di massa. Alcuni scherzavano addirittura sul fatto che l'idea di un buon vino per Coca Cola fosse "uno che sapesse di Coca Cola".

Attraverso Wine Spectrum, Coca Cola sperimentò varie strategie di marketing, come sponsorizzare la regata America's Cup e lanciare un programma "Vino del mese". L'intento era quello di espandersi nell'industria del vino e sfruttare la crescente popolarità del vino tra i consumatori americani.

Nonostante inizialmente la produzione fosse di soli 6.000 casse di vino all'anno, Coca Cola credeva di poter aumentare questi volumi e posizionarsi stabilmente sul mercato. L'azienda investì pesantemente in Wine Spectrum, apportando diversi cambiamenti all'attività per espandere la sua portata e aumentare la produzione. Il più notevole di questi cambiamenti fu la costruzione di un impianto di vinificazione all'avanguardia nella Napa Valley, in California, in grado di produrre fino a 200.000 casse di vino all'anno.

Tuttavia, nonostante questo investimento, appena 5 anni dopo Coca Cola decise di vendere Wine Spectrum a Seagram & Sons nel 1982 per 200 milioni di dollari.

La decisione di vendere è stata oggetto di molte speculazioni e pettegolezzi nel corso degli anni. Alcuni hanno suggerito che la vendita sia stata motivata dalle preoccupazioni riguardanti la reputazione e l'immagine dell'azienda, così come dalle preoccupazioni per la complessità della regolamentazione dell'alcol stato per stato negli Stati Uniti. Altri hanno suggerito che la cultura aziendale di Coca Cola non fosse adatta all'industria del vino, o che la vendita sia stata motivata da politiche interne e lotte di potere all'interno dell'azienda. Quello che è certo è che molti dirigenti di Coca Cola persero convinzione rapidamente, soprattutto quando scoprirono che i margini di profitto sul vino non erano come quelli della produzione dell’acqua zuccherata color caramello.

Uno dei pettegolezzi più curiosi che circondano la breve incursione di Coca Cola nell'industria del vino riguarda il tentativo dell'azienda di creare un nuovo tipo di vino appositamente progettato per essere consumato con Coca Cola. Si racconta che i dirigenti di Coca Cola non fossero soddisfatti del fatto che il vino venisse tipicamente consumato da solo o con un pasto e credevano che un vino progettato per essere abbinato con Coca Cola potesse contribuire ad aumentare le vendite di entrambi i prodotti. Sebbene questo pettegolezzo non sia mai stato confermato, rappresenta un esempio interessante e divertente di quanto le aziende siano disposte a spingersi per trovare nuove opportunità di crescita e innovazione.

L'effimera avventura di Coca Cola nell'industria del vino è stata un'affascinante sperimentazione in materia di diversificazione e innovazione, nonché un esempio dell'intersezione tra due industrie molto diverse e delle sfide e opportunità che sorgono quando queste si incontrano. Oltre alla breve incursione nel mondo del vino, Coca Cola ha anche sperimentato nel settore della birra negli anni '70, quando acquisì la Jos. Schlitz Brewing Company, con sede a Milwaukee, nel 1977. Tuttavia, dopo aver registrato una diminuzione delle vendite, Coca Cola vendette il birrificio appena due anni dopo.

Indipendentemente dalle ragioni alla base della vendita, questo rimane un momento interessante e importante nella storia delle industrie delle bevande e del vino. I pettegolezzi che circondano questa esperienza aggiungono un ulteriore fascino alla storia di uno dei marchi più iconici al mondo.