Quest’estate Grecia
Quello che segue non e’ un blog tradizionale ma la condivisione del mio grande amore per i vini della Grecia.
Quando la maggior parte delle persone pensa alla Grecia, immagina aridi pascoli pieni di ulivi, circondati dalle rovine di un'epoca da tempo passata. Pensano alle Olimpiadi, e ad un popolo orgoglioso e colto che ha aiutato a guidare la scienza e l'arte per il resto del mondo. Quando la maggior parte delle persone pensa al vino greco, beh, diciamo solo che il Retsina non fa sognare allo stesso modo. In effetti, la maggior parte delle persone, incluso il "mondo del vino", non dà molta importanza al vino greco e fino a una decina di anni fa, anch'io facevo parte di questa maggioranza. Correva l’anno 2012 e mi accingevo a vivere un'esperienza che cambio’ il mio modo di vedere il vino greco, per sempre. Nel mese di Maggio di quell’anno feci uno dei viaggi enologici più illuminanti della mia vita. Da solo, zaino in spalla versione “backpacker”, visitai la maggior parte delle migliori regioni vinicole, letteralmente in tutto il paese, isole comprese. Durante 21 giorni, assaggiai le migliori varietà autoctone, così come alcune varietà internazionali che gia allora potevano competere facilmente sul mercato mondiale. Una full-immersion che mi permise di capire la geografia, la geologia e il clima delle principali regioni vinicole.
Geografia del territorio
Definire il vino greco in modo semplice e’ uno dei compiti più difficili al mondo. Con così tante varietà coltivate in tutto il paese, per non parlare delle tante isole, sarebbe come cercare di descrivere il vino italiano in modo generico. Tuttavia, c'è un filo comune che ho trovato ovunque e che e’ presente in tutti i loro vini: la tipicita’. Mentre molti paesi cercano di trovare un senso del luogo nei loro vini, la Grecia ha la fortuna di avere un terroir che influenza i suoi vini in modo estremo. Indipendentemente da dove ci si trovi, sulla terraferma greca la predominanza del calcare nelle vigne è facilmente visibile, in tante varianti e combinazioni. Basta guardare fuori nella vigna per notare questo suolo bianco e riflettente. L'influenza che questo esercita sul vino non solo aggiunge sapore ai vini, sia bianchi che rossi, ma anche alla consistenza. Per i vini bianchi, questa è una caratteristica gradita, che aggiunge una vivace mineralità a varietà locali come Assyrtiko, Moscofilero, Savatiano e Roditis. Per i vini rossi, la situazione diventa molto diversa. Il modo più semplice per capire la “trama” che il calcare aggiunge ai vini rossi è confrontarlo con i vini di Pommard e Volnay, dove, nei vini giovani, la mineralità intensifica l'acidità e li rende ancora più austeri. Il modo migliore per contrastare questa caratteristica dominante nei rossi e’ concentrarsi di più sulla maturità delle uve soprattutto nelle varieta’ più imponenti come Agiorghitiko e Xinomavro.
Produzione di vino e influenza esterna
Ci sono stati due grandi fattori che hanno modellato la qualità dei vini in Grecia, una riguarda la produzione di vino "con la ricetta" e l'altra riguarda l’ingresso nell'Unione Europea. La prima non è stata positiva e si riferisce all'aspetto tecnico della produzione di vino, con molti produttori che hanno fatto uso eccessivo di anidride solforosa in cantina. Invece di concentrarsi sulle esigenze dei vini, la maggior parte dei produttori ha seguito una ricetta tecnica, che alla fine prevedeva in alcuni casi anche il doppio di anidride solforosa rispetto alla maggior parte dei vini del mondo. In alcuni vini, da un punto di vista strettamente organolettico, quel fastidioso odore acre tipico dello zolfo svaniva dopo un certo periodo di tempo, ma per la maggior parte dei vini era un grave difetto. L'altro grande problema riguarda l'uso della criomacerazione sui vini bianchi, principalmente su Moscofilero. Con un vino bianco cosi gia aromatico e fresco, questo processo ha portato troppo amarezza in questo vitigno dai grappoli rosa che copre i suoi meravigliosi aromi e il finale teso.
L’ingresso della Grecia nell'Unione Europea ha rappresentato un grande aiuto per l'industria vinicola in generale. Uno dei principali fattori e’ stato l’accesso alle sovvenzioni che hanno permmesso l’ammodernamento delle cantine obsolete e l’espansione dei vigneti. Tutto ciò ha contribuito ad avviare una forte spinta verso la pulizia in cantina e la qualità della produzione. L'unico problema, soprattutto nei primi anni, e’ stato forse quello di usare un po' troppa tecnologia un po' troppo presto. Questo, nella fase iniziale, ha portato ad una standardizzazione dei vini. Il prodotto finale non era cattivo, ma erano vini che potevano provenire da qualsiasi tipo di uva, e da qualsisi parte del mondo, solo più costosi. Questa tendenza oggi sembra essere stato risolta; la maggior dei produttori si e’ resa conto, dopo una fase di apprendimento, che troppa tecnologia non migliora il prodotto della terra.
Le Regioni e i Produttori
Sono principalmente tre le aree che hanno la stoffa dei campioni: Santorini, Nemea e Mantinia nel Peloponneso e Naoussa in Macedonia. La qualità complessiva, o il suo potenziale, è decisamente superiore in queste regioni, soprattutto nei produttori che si sono concentrati sulle varietà locali.
L'isola di Santorini è quella che “acchiappa” di più, ed e’ oggi la piu prestigiosa regione vinicola della nazione. Coltivano viti e producono vino in alcune delle condizioni più difficili immaginabili, da millenni. In primo luogo, il suolo vulcanico estremamente duro rende già difficile piantare le viti, ma il fattore più importante che aggiunge difficoltà nei vigneti è il vento. Venti molto forti che soffiano costantemente e che rendono faticoso lo sviluppo delle piante. Le viti tendono a chiudersi, hanno difficoltà a completare la fotosintesi, il che le rende inutilizzabili. Per contrastare questo fenomeno, le viti sono allevate in modo insolito. Invece dei metodi tradizionali, sono allevate a terra e arrotolate in una forma simile a un turbante, o una cesta di vimini (metodo chiamato kouloura). Ciò, naturalmente, aumenta il costo dei vini poiché tutto deve essere raccolto a mano e le rese sono basse. Questi sono vini veramente notevoli e l'uva principale della denominazione Santorini è l'Assyrtiko, una delle rare uve che può maturare a lungo mantenendo allo stesso tempo un'alta acidità. Le vigne sono tra le piu vecchie del mondo, la fillossera qui non e’ mai arrivata e si possono trovare portainnesti di 350 anni sull’isola. Gia da qualche anno ormai alcune cantine producono degli Assyrtiko che possono sedere allo stesso tavolo con qualsiasi grande vino bianco del mondo. L’Assyrtiko di Santorini presenta caratteristiche di crema al limone e fiori di sambuco e al naso puo sembrare incredibilmente ricco; tuttavia, una volta in bocca, ci si trova difronte ad una sorta di elettricita’ dovuta all’influenza del mare e alla forte forte acidità e mineralità, ma anche ad uno spessore e una classe incredibili nelle versioni piu ispirate. L'Assyrtiko non è solo un'uva incredibilmente longeva, ma è anche una delle poche uve camaleontiche che possono esprimersi incredibilmente bene con o senza legno. Senza dover scrivere le note di degustazione per alcune bottiglie di Assyrtiko invecchiato in botte o meno, altri modi per descrivere rapidamente questi vini sono: Grand Cru White Burgundy, Grand Cru Chablis, i migliori Chenin Blanc di Leroy e Bernaudeau, Haut Brion Blanc. Il problema più grande per molti produttori è la minaccia dell'industria turistica che sradica le vigne per fare spazio a nuovi hotel, ristoranti o resort.
Il Peloponneso è una grande penisola che occupa la parte meridionale della Grecia su terraferma, non sorprende quindi che le regioni qui siano tra le più diverse di tutta la Grecia. Nel Peloponneso centrale si trova la città di Arcadia, che ospita la regione di Mantinia. Mantinia è l'appellazione designata per l'uso dell'uva Moscofilero. Io, come molti altri, avevo sempre creduto che Moscofilero fosse correlata al Moscato, a causa dei suoi aromi di uva e agrumi, del suo profilo complessivo, e di un po' di ignoranza. Tuttavia, Moscofilero è in realtà correlata all'uva Traminer. È un'uva a buccia rosa estremamente versatile che da vita ad una moltitudine di stili, che vanno dal fresco e secco, allo spumante, all'aromatico e dolce. Qui il Moscofilero assume sapori di fiori di agrumi con una acidità importante, così come uno spessore e lunghezza che dona equilibrio anche alle versione spumante. Nemea, nel nord-est del Peloponneso e’ la zona dove si producono i migliori rossi. Qui è dove la leggenda di Ercole regna sovrana con la sua astuzia nell'affrontare il leone. Qui è anche dove San Giorgio influenzo’ per la prima volta la Grecia con il monoteismo, da qui il nome di uno dei loro vitigni più famosi, Agiorghitiko. I migliori esempi di questo vitigno assumono caratteristiche simili a un Sangiovese maturo, con intensi sapori di ciliegia e more. In una piccola enclave nelle montagne di Nemea si trova la città di Koutsi, dove viene prodotto il miglior Agiorghitiko con una menzione speciale per i produttori Gaia, Mitravelas e Domaine Skouras.
Naoussa si trova nella regione greca della Macedonia, da non confondere con il paese omonimo. Qui lo Xinomavro è il re e sono coltivati i più antichi esempi di questo vitigno. Sia a Naoussa che ad Amynteon, una regione a nord-ovest di Naoussa, troviamo i due produttori che attualmente, a mio parere, hanno i vini di migliore qualità e prospettiva. Il produttore con maggior esperienza e riconoscimenti è Alpha Estate. Questo produttore si trova ad Amynteon ed è stato uno dei precursori dell'industria vinicola greca sia per i suoi vini che per il marketing. Non solo producono vini con Xinomavro di 80 anni, ma anche blend con altre uve internazionali. I vini sono prodotti in uno stile molto "New World" con nomi e etichette moderne che infatti hanno attirato l'attenzione del mercato americano e inglese.
Uno dei miei produttori preferiti dell'intero viaggio fu senz’altro Ktima Kir Yianni. Yiannis Boutaris ha ripiantato i primi vigneti a Yianakohori negli anni '60, dando inizio ad una rinascita di Naoussa. Nel 1996 si è staccato dall'azienda di famiglia Boutari per fare i propri vini con la sua famiglia. Oggi, produce vini dagli stessi vigneti che ha piantato e, fortunatamente, è riuscito a mantenerli, e produce il miglior Xinomavro in Grecia. L'uva stessa, che significa "acido-nero", produce vini esattamente come suggerisce il suo nome: ricchi di frutto, alta acidità e struttura. I vini che produce Yiannis riflettono la sua esperienza di anni in questi vigneti. Questa zona ha sia suoli di argilla che di sabbia che, ovviamente, hanno anche sottosuoli calcarei. Utilizzando fino a 10 diverse cloni di Xinomavro, riesce a produrre grandi vini anche nelle annate piu difficili. Assaggiando annate vecchie anche di 20 anni, fu un priviligio constatare le potenzialita’ di questi vini che, da giovani sono profondi, un po’ timidi e con tannini ben integrati, ma che con il tempo assumono caratteristiche simili all’ Aglianico di Taurasi, al Barolo o al "vecchio stile" di Zinfandel della Napa Valley, con sapori di frutta secca, tabacco e spezie.
Conclusioni
Anche se la Grecia è una realta’ vinicola del cosiddetto Vecchio Mondo, negli ultimi anni sta viaggiando a tutta velocità e con un vigore da Nuovo Mondo. La qualità, già presente in questi vini, sta diventando una forza con cui fare i conti, senza contare la qualità potenziale che presto sconvolgerà il mondo. Stiamo già iniziando a vedere i primi segnali di questo cambiamento, con tanti grandi ristoranti che servono questi vini al bicchiere, ma anche piccoli importatori che si impegnano duramente per portare questi vini sul tavolo dei sommelier. Una volta che questi vini sono nel bicchiere, di solito parlano da soli, e ogni preconcetto che potremmo avere sui vini greci scompare al primo sorso. E’ molto probabile che nei prossimi anni, quando le persone parleranno di regioni come Naoussa, Nemea o Santorini lo faranno non solo per pianificare le prossime vacanze. Moscofilero e Xinomavro diventeranno nomi comuni, come Albariño e Syrah lo sono oggi, e anche se il Retsina sarà sempre presente nelle taverne locali, sono altri i vitigni che presto saranno presenti sulle nostre tavole di casa.
Produttori preferiti
Mantinia
Boutari, Seméli
Naoussa
Thymiopoulos, Kir-Yianni
Nemea
Mitravelas, Skouras, Gaia
Santorini
Nord: Vassaltis, Sigalas
Centro: Gaia, Karamolegos, Argyros
Sud: Hatzidakis (la mia cantina del cuore, il compianto Haridimos Hatzidakis e’ colui che ha messo l’Assyrtiko sulle migliori wine list del mondo.)